Quello di Elisa e Roberto è stato un matrimonio invernale scaldato dal calore dei momenti autentici da condividere con i propri cari: gli sposi hanno deciso di suggellare la propria unione con il rito del Cha No Yu, la cerimonia del thè, un’usanza antica e ricca di significato che viene dall’Oriente e dalla quale impariamo l’arte della delicatezza, nella quale ogni gesto richiede purezza e disciplina spirituale.
L’allestimento, essenziale ed elegante, giocato sull’accostamento del bianco e del verde muschio riproponeva proprio un intimo giardino in cui assaporare serenamente questo momento magico, il tutto immerso nella cornice meravigliosa di una storica ed esclusiva villa settecentesca.
Il matrimonio di Diletta e Massimiliano rappresenta perfettamente la nostra idea di unconventional wedding: immerso nello scenario torinese ed in armonia con la tradizione, ma assolutamente originale, all’avanguardia e sorprendente in ogni dettaglio. Dal rito celebrato nella suggestiva Sala dei Mappamondi, cuore della storica Accademia delle Scienze, all’aperitivo consumato sulla terrazza del Green Pea, primo Green Retail Park al mondo, godendo della magnifica vista sulla città, concludendo con una cena stellata nel rinomato ristorante Casa Vicina, ogni momento della giornata era impregnato di assoluta e splendente singolarità.
Amare è superare ogni difficoltà. Essere un wedding planner significa mantenere lucidità e sangue freddo di fronte a qualsiasi ostacolo. Ci vogliono cuore, dedizione, coraggio e pazienza, per compiere poi la magia. Il matrimonio di Dalmar e Chiara, incastonato in una settecentesca tenuta, immerso in una campagna intrisa di storia e tradizione. Dal sapore bohemien, libero e leggero, l’evento è culminato con un lungo party durante il quale abbiamo ballato e gioito insieme lungamente, festeggiando l’invincibile forza dell’amore e godendocene finalmente la conquistata e irripetibile bellezza.
Il motore più potente che esista: ecco cos’è per noi l’amore, autentico propulsore centrifugo che diffonde bellezza dappertutto ed inarrestabile centro gravitazionale alla cui attrazione non possiamo resistere e che ci chiama a raccolta da ogni angolo di mondo.
Come è successo agli amici di Caterina e Nicholas, che sono accorsi per festeggiare l’unione di questa meravigliosa coppia dalle città e dai Paesi più disparati e al loro arrivo, quando ad accoglierli hanno trovato l’ambiente intimo e raffinato preparato per loro, si sono sentiti cullati dal dolce ed inconfondibile sapore di casa.
Quale migliore metafora per una storia d’amore di un giardino fiorito? Amare significa piantare i semi, innaffiarli con cura, proteggerli dalle intemperie, pazientare e vegliare sui germogli, gioire della fioritura, inebriarsi di forme, colori e profumi.
Giorgia e Fabrizio desideravano che il loro matrimonio fosse un vero e proprio “jardin à vivre”, ed è questo che è diventata la serra del giardino botanico allestita per loro in un tripudio di luci e fiori, nel mezzo del quale troneggiava il tavolo imperiale di legno nudo, essenziale e solenne, circondato da ogni sfumatura di verde come all’interno di un bellissimo e inscalfibile smeraldo.
Quando le nostre spose sono anche creative di professione con le quali nasce una profonda collaborazione e stima, il nostro lavoro è più bello e stimolante che mai. Alessia è titolare dello studio di progettazione Solido Collettivo e ideare con lei il design del suo matrimonio è stato un piacere ed un onore. La fiducia e l’alchimia creatasi tra noi e i nostri sposi ha fatto sì che Alessia e Matteo scegliessero di godersi l’effetto complessivo e finale del matrimonio a sorpresa, senza anticipazioni.
Quando la Mole Antonelliana illuminata si è offerta ai loro occhi da una villa riservata e protetta dalle nostre colline, mentre avanzavano nella cascata di luci e boule ricoperte di fiori che avvolgeva i tavoli imperiali circondati dai volti sorridenti di parenti e amici, abbiamo letto nei loro occhi felici il motivo per cui facciamo questo stupendo lavoro.
L’amore ci rende puri come bambini. Quando amiamo il mondo si accende di nuova luce, ogni cosa ci appare inestimabile e noi ci riscopriamo innocenti, riapriamo gli occhi alla bellezza. Tutto è nuovo, pulito, come coperto da un manto di neve candida: per questo il bianco è tradizionalmente il colore simbolo del matrimonio, e quello di Giovanna e Bruno è stato una sincera celebrazione della purezza.
Il design, le sfumature di colore, le calligrafie raffinate e la ricercata mise en place firmata Richard Ginori, ogni dettaglio ci ha raccontato la potenza rinnovatrice di un sentimento invincibile.
Raffinatezza è stata la parola d’ordine per Martina e Gianluca. Come location i nostri sposi hanno scelto una villa dalle architetture che si richiamano ai modelli palladiani, esclusiva ed incantevole alle porte di Torino, perfetta per ospitare un evento di lusso. La purezza dell’eleganza, la completezza di un’unione perfetta nella sua semplicità: questo ci hanno raccontato l’accostamento delicato del bianco e del verde.
Candide ortensie, simbolo di amore sincero, hanno riccamente coronato un meraviglioso tavolo imperiale intorno al quale la genuina convivialità era stupendamente impregnata di classe e maestosità.